“Difficile diventare adulti se non si fa un viaggio da soli. È un modo per superare la paura dell’altro e anche di se stessi, in cui ci si trova a fronteggiare la nostalgia, si arriva alla riscoperta delle radici.
Finché non fai un viaggio da solo non impari a rapportarti con gli altri.”
Paolo Rumiz
Questa foto l’ho scattata all’inizio del mio viaggio da Ferrara alla Scozia, in macchina, lungo l’antica via Francigena, che ho percorso fino a Canterbury. Ero in Val d’Aosta, a Pont-Saint-Martin, sul vecchio ponte di pietra di epoca romana, nella grigia mattina dopo la prima notte. Ero ancora spaesato, e mi chiedevo continuamente cosa stessi facendo. Mi sentivo un po’ quel piccolo uomo disegnato sulla pietra. Non è stato il primo viaggio da solo, ma certamente il più lungo. Mi ha insegnato la gioia senza la condivisione, quella intima fra me e me, a contare di più su me stesso e ad aprirmi di più nei confronti del mondo esterno. Quando viaggi da solo, dopo pochi giorni parli anche con le piante e i sassi. Il viaggio in solitaria è un’esperienza che tutti, prima o poi, dovremmo fare nella vita.