Conquistiamo la Danimarca, arrr!

Anche questa mattina Richi si sveglia in preda a domande fondamentali: “papà, ma perché qui non c’è il bidet?” Improvviso una spiegazione plausibile. Probabilmente le troppe docce lo hanno insospettito.

Liberiamo il comodo e bell’appartamento di Stade, del quale ricorderò soprattutto i contro-davanzali che adoro, sposto l’auto e la carico di valigie, avendo cura di non parcheggiarla in posti vietati. Con chat GPT fotografo i segnali stradali e i cartelli per avere una traduzione simultanea, senza dover digitare parole troppo lunghe e complesse. Sono un fannullone.

Facciamo giretto per l’elegante e suggestiva Stade, dopo aver fatto colazione in un bar con il forno integrato. Ci fermiamo in un parco giochi e facciamo sgambettare i piccoli su e giù da una nave dei pirati di legno, prima della partenza. Vogliono conquistare la Danimarca a suon di palle di cannoni. Oggi le distanze sono più accettabili, ma meglio non sottovalutarle. Mentre loro sparano cannonate ai corsari e gridano “terra” e parlano intercalando sempre dei “arrr”, io e Ale scegliamo l’itinerario per raggiungere la prossima tappa, questa volta danese.

Abbiamo due possibilità: via più lunga, ma tutta autostrada e più veloce, o via più corta, ma metà normale, un pelo più lenta. Scelgo la più lenta, contando sul breve tragitto e sulla possibilità di gustarci il paesaggio, compreso l’attraversamento sul fiume Elba.

Peccato che quando arriviamo nei pressi di quello che per me era il “ponte sul fiume Elba”, scopriamo che, invece, bisogna prendere un traghetto. C’è una fila indeterminata e i commenti dei vicini ci scoraggiano, c’è chi parla di aver atteso anche per ore.

Riprendiamo la macchina e affrontiamo il tragitto più veloce, ma più lungo.

Pranziamo a pane e formaggio e frutta in una area di sosta autostradale.

Verso le 17.20 attraversiamo il confine Germania-Danimarca e urliamo la nostra gioia. Decidiamo di festeggiare con una grande abbuffata di penne col tonno.

Una volta presa confidenza con la nuova bella casa a Diernæs, nei pressi di Haderslev, mi precipito allo Spar del paese vicino (Hoptrup). Trovo tutto, tranne l’acqua naturale in bottiglie grandi, in compenso hanno moltissime birre.

Torno a casa e cucino mezzo chilo di penne al tonno, che vengono spazzolate via con voracità dalla compagnia di filibustieri.

Abbiamo conquistato la Danimarca in soli 5 giorni. Domani finalmente andiamo a Legoland, uno dei motivi principali di questo viaggio. Richi e Frenci stanno già confabulando sull’attrazione Pirate Land, una battaglia su barche dei pirati a colpi di cannonate d’acqua.


DAL DIARIO DI FRENCI

Il Corsaro Nero a Stade (foto di Frenci alla guida della nave pirata)

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