La festa del nonno

Quando mi sveglio mi dicono che oggi è la festa del nonno, che dobbiamo applaudire, che è il suo compleanno, cantargli la canzone e così via. Io allora attacco subito a colazione e lo applaudo tutto il giorno. Se non ho capito male, credo abbia compiuto 7 anni. E li porta bene. Chissà io quando ne avrò 7.
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Alti e bassi

Poco dopo colazione il mio fratellone si scontra, mentre va sul suo monopattino, con un uomo in bicicletta. Ci spaventiamo tutti, ma per fortuna non è nulla di grave. Non so proprio perché a lui danno il ghiaccio e a me no. Mi spavento anche io, perché lo vedo piangere.

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Soccorso alpino

Colazione pantagruelica. Una gentilissima tata mi porta il seggiolone e lo racconto (a gesti) a tutti per una buona mezz’ora.

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Ragni e draghi

Una cosa è chiara. Con noi vengono anche i nonni e la zia Francesca.

Passiamo la giornata in macchina, che strano. Unica nota positiva è il posto dove mangiano la pappa, vicino ad una rampa che salgo e scendo come se non ci fosse un domani.

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Patatine in partenza

Stasera andiamo da Bobo a fare aperitivo e cena. Patatine sempre al TOP.

Ma la cosa strana è un’altra. Il Vecchio oggi pomeriggio, ha ripreso in mano certe valige e ha lavato il lettino che usavo al mare.

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#capodorlando22 , gli sguardi

Ed eccoci al termine.

Io sono in mansarda, nella mia casa di un tempo, a giocare col fratellone, mentre la santissima madre sta facendo cose di sotto e il Matusa scrive quello che vi sto dicendo.

Ha sistemato le foto della vacanza, le più belle, dice lui.

Se proprio non riuscite a fare a meno di vederle, le trovate qua sotto.

Se invece preferite la parte più interessante, potete leggere il mio diario di bordo qua sotto.

Da Riccardo, 22 mesi, è tutto.

Passo e chiudo.

Home sweet home

Stamattina scappiamo dal tugurio il prima possibile. I ragaz parlano di ritorno a casa. Immagino sia l’ultimo giorno di marcia. Prima di partire per davvero ci fermiamo in un bar a scofanarci paste, pasticcini, pasticciotti, caffè e bicchierini di latte. Così si viaggia meglio, in effetti.
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Olive e taralli

Ci svegliamo ancora nella città bianca e, invece di partire, ci facciamo un bel giro per tutta la mattina. Continuiamo a mangiare tette di monache, che continuo ad apprezzare, anche in gusti differenti. Ci perdiamo per le strette stradine del centro, mi diverto un sacco. Partenza alla grande.

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Il viaggio più lungo della mia vita

Stamattina ho la conferma delle mie precedenti previsioni. Ultima granita al nostro bar di fiducia con il signore dalla maglietta verde e poi partiamo con la macchina piena di bagagli e ricordi. Salutiamo la casa, il mare, le strade e tutte le persone che abbiamo incontrato. E via, sulla strada.

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