Gezellig

Il cielo è velato, praticamente da quando siamo partiti. Non ci facciamo più caso. Facciamo colazione in casa. Pare che il clima interno sia migliore di quello esterno. Definiamo il piano di attacco e partiamo per Amsterdam. Stavolta ho la macchina fotografica pronta a tutto, la userò come un mitra.

Parcheggiamo a sud, al RAI, il centro per congressi della città. Prendiamo il tram 4 e torniamo dal noleggiatore di cicli greco di ieri perché potrebbe garantirci il cargo:. Francesco non vede l’ora di tornarci. E infatti troviamo il cargo.

Facciamo una seconda colazione a base di stroopwafel dolcissimi,per strada, e poi ci mettiamo in marcia pieni di energia. Percorrendo le strade lungo i canali semicircolari della città, arriviamo al Oosterpark. Prima di portare i bimbi al parchino quotidiano andiamo al Dappermarkt a prendere qualcosa per il pranzo. Girando per le bancarelle che vendono in ordine sparso cibo cotto di ogni tipo, frutta e verdura, carne, pesce, vestiti, prodotti per l’igiene a cianfrusaglia varia, optiamo per hamburger, ali di pollo fritte e fritto di pesce: una leggerezza.

Mentre attendiamo l’hamburger di Frenci conversiamo allegramente con altri clienti della bancarella. Sembrano tutti in qualche modo collegati con l’Italia, o per nipoti trasferitisi, o per sorelle sposate con italiani.

A pausa pranzo, sulla panchina tipo Forrest Gump, mentre i bimbi fanno come Tarzan sulle giostre del parco, mangio con la Ricciola il fritto di pesce. Ho letto pochi giorni fa nel libro La scoperta dell’Olanda di Jan Brokken che la frittura olandese è particolarmente unta, ma questa vince il primo premio della mia vita. Visto che il danno è fatto decido di finire anche le ali di pollo che Richi ha lasciato. Faccio una prima sessione di foto.

Riprendiamo la marcia. ci inoltriamo nella periferia ad est della città. Arriviamo a Flevopark, al centro del quale c’è una distilleria (Nieuwe Diep Distillery) di jenever, un distillato di ginepro, il padre dell’odierno Gin. E’ anche un bar e ha una terrazza con i tavolini che si affacciano sul laghetto interno. È delizioso e trasmette una pace e una serenità totali. È frequentato principalmente da coppie che conversano amabilmente, sorseggiando vino, sidro o birra media bionda e bicchierino di jenever, insieme. Un po’ come quando con Dragan in Croazia si beveva birra media e medenica alternando i calici. Tutto il mondo è paese.

Seguiamo la tradizione anche io e la Ricciola e ci sediamo con i bimbi a guardare l’acqua, conversare e sorseggiare birra e jenever per noi, succo di mela per i due fratelli. Poi compriamo qualche souvenir, visto che il distillato è fatto in casa. Facciamo sgambare i bimbi in un altro parchino. Richi si butta senza timore giù da una carrucola e quando arriva alla fine, sbattendo e tornando indietro, ripete continuamente “porca paletta”. Frenci fa tutte le giostre come se non avesse nulla alla gamba. Esce un gran bel sole.

Torniamo di volata dal greco, sudando un po’, scarichiamo i cicli, prendiamo un cappuccino per ammazzare l’attesa e poi ci imbarchiamo per il tour della città lungo i canali, sulla chiatta. Faccio una seconda importante sessione di foto.

E’ venerdì sera e i canali pullulano di gruppi di amici e coppie che su imbarcazioni, pedalò, lungo gli argini, sulle case galleggianti, con le gambe in acqua fanno l’aperitivo.

La chiatta mi porta di fronte al coffe shop Siberie, una vecchia conoscenza, e molti ricordi assai divertenti affollano la mia mente.

Tutte queste conversazioni amabili incontrate durante la giornata mi fanno ricordare un termine olandese che ho imparato dalla mia serie preferita, Ted Lasso. In una puntata la squadra va a fare una trasferta ad Amsterdam, c’è da sbellicarsi dalle risate. Ma c’è anche un risvolto molto romantico.

Fra le altre cose, ho imparato il significato della parola gezellig, difficile da tradurre in altre lingue: indica una sensazione di comfort accogliente, intimità conviviale e calore umano che si prova nello stare bene insieme. Gli olandesi cercano questa atmosfera gezellig in tante occasioni quotidiane, dal sorseggiare un caffè con un amico in un bar pieno di candele, al ritrovarsi in famiglia attorno al tavolo per un gioco di società. 

Tra camminate , tram, autostrada e spesa, torniamoa casa alle 21.00. Richi fa un pisolino in macchina. Ceniamo e mettiamo i bimbi a nanna, stremati.

Oggi è stata anche per noi una giornata gezellig.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.