Salutiamo Priscilla e il suo magico bagno, compagno di docce ineguagliabili. Breve ma intenso. Carichiamo la Kia Ceed Station Wagon per l’ennesima volta e ci dirigiamo verso la Francia. Passiamo il confine in poco più di mezz’ora.
Mi sveglio per tempo e scendo a fare una corsetta. È la seconda volta in questo viaggio, giusto per non perdere il ritmo. Dietro casa c’è un grande parco e lo percorro su e giù due volte. È ben attrezzato con aree giochi, bar, specchi d’acqua, ma è molto sporco; in alcuni tratti devo letteralmente dribblare la spazzatura abbandonata a fianco di bidoni di indifferenziata.
Quando torno la Ricciola è già sveglia e scende nel market sotto casa per portarci le paste, mentre io faccio due chiacchiere con Richi, che mi ha raggiunto in sala e mi racconta dei suoi sogni di streghe e piatti di pasta.
Sono passati 15 anni dalla prima volta che l’ho vista, con Ciccio. Non me ne innamorai, anche se apprezzai la birra, i locali con la musica dal vivo e lo spettacolo di suoni e luci alla Grand Place. Oggi ritorno a Bruxelles.
Ho dormito poco, mi sono svegliato alle 2 di notte, tra caldo e zanzare e mi sono messo a leggere perché non riuscivo ad addormentarmi. Quando mi alzo mi faccio un tè nero all’inglese, ma probabilmente avrei più bisogno di un caffè.
Alle 9.00 abbiamo appuntamento con un idraulico che deve fare un controllo veloce agli scarichi del condominio e deve entrare anche nel nostro appartamento. Alle 8.10 entro in doccia con grande anticipo.
Arriva alle 8.20 e mi trova in déshabillé, ma grazie alla Ricciola riesco a rotolare con una mossa ninja in camera senza essere visto.
Salutiamo il nostro bellissimo appartamento olandese, con vista sui tetti di Veenendaal. Mi mancherà. L’auto è già carica, sono le 9.45 e accendo il motore. Direzione l’oceano di Den Haag (L’Aia).
Ho grandi aspettative, una bella sessione di surf sul Mare del Nord.
Prendo in prestito il titolo di una vecchia canzone di Elton John, perché oggi è un giorno speciale del nostro viaggio: l’ultima bella tirata per raggiungere la nostra prima meta, l’Olanda. Ma dormiremo in Belgio. Ed Elton per me è sempre stato speciale. Comunque, meglio io vada per ordine. La scrittura creativa non è mai stata il mio forte.
Ci svegliamo verso le 8.00, vista convento medioevale di Turckheim, c’è il sole, suonano le campane e un passante porta a passeggio due cani, o forse il contrario. ” Bonjour”.
Mi sembra di vivere un’altro tempo, mentre carico le valigie nella macchina, parcheggiata nella stradina di ciottolato sotto casa, a doppio senso di marcia, ma larga a mala pena lo spazio necessario per far passare un mezzo, a fianco di case dall’aspetto piratesco, e mi aspetto di incontrare Adso da Melk da un momento all’altro. Un po’ come mi successe nel 2016 a Sobrado, lungo il Camino di Santiago del Norte.