La frattura fantasma

Mi sveglio alle 7.30, indosso pantaloncini, maglietta Decathlon, scarpe da runner ed esco. L’aria è frizzante, ma mi scaldo in fretta. Percorro il lungo canale, fino al parco dietro casa e lo attraverso tutto. Incrocio solo un altro runner (attempato) e diversi personaggi a spasso con il cane. Mi salutano tutti.

Più che una corsa è una escursione turistica fra i giardini che degradano dolcemente verso i canali delle belle ville della città.

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Utrecht, il paradiso delle biciclette

Mi sveglio, faccio la doccia e mi attacco al cellulare. Digito il primo numero che mi hanno dato ieri al pronto soccorso dell’ospedale di Ede, in ordine cronologico. Mi risponde una voce femminile, gentile e simpatica. Gli spiego il mio problema in inglese e lei capisce al volo.

Tutto sembra andare liscio, pare ci sia un posto libero domani alle 10.45 per fare una lastra al piede di Frenci ed eventualmente toglierli il gesso. Dice che mi mette in attesa per darmi un appuntamento. Quando ritorna mi dice che Francesco non è inserito nel sistema dell’ospedale e mi passa una collega per farlo inserire. La collega mi passa un’altra collega, che mi passa un’altra collega, che mi passa un’altra collega che mi consiglia di passare per l’ospedale.

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