Utrecht, il paradiso delle biciclette

Mi sveglio, faccio la doccia e mi attacco al cellulare. Digito il primo numero che mi hanno dato ieri al pronto soccorso dell’ospedale di Ede, in ordine cronologico. Mi risponde una voce femminile, gentile e simpatica. Gli spiego il mio problema in inglese e lei capisce al volo.

Tutto sembra andare liscio, pare ci sia un posto libero domani alle 10.45 per fare una lastra al piede di Frenci ed eventualmente toglierli il gesso. Dice che mi mette in attesa per darmi un appuntamento. Quando ritorna mi dice che Francesco non è inserito nel sistema dell’ospedale e mi passa una collega per farlo inserire. La collega mi passa un’altra collega, che mi passa un’altra collega, che mi passa un’altra collega che mi consiglia di passare per l’ospedale.

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Operazione gesso

Frenci ha il gesso da quasi tre settimane e sta per scadere il termine previsto per un primo controllo e l’eventuale rimozione. Si è infortunato facendo skate con i bro al park della Darsena, di fianco a Mr. Ock. Ho sottovalutato la cosa e per più di quattro giorni abbiamo aspettato. Pensavo fosse una storta. Da ex infortunato non immaginavo si potesse camminare con la tibia rotta senza piangere, e invece. Come direbbe Orso, sono proprio un patacca.

Ad ogni modo siamo in viaggio da quattro giorni e ce ne mancano ancora 17, quindi non potremo tornare a Cona tanto in fretta e non abbiamo intenzione di far tenere il gesso a Frenci un giorno di più. Decine di parchini lo attendono. Scatta l'”operazione gesso”: dovremo toglierlo in Olanda.

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