Mancano un paio di giorni all’appello. il 22 e il 23 Agosto. Mai scritti. E’ ora di rimediare.
Il 22 Agosto partiamo alle 10.20 circa, dopo aver fatto colazione in Hotel. Facciamo una sola fermata per prenderci un ultimo imbevibile caffè. Alle 13.00 circa arriviamo a Dover e grazie alla perfetta organizzazione anglosassone, dopo 20 minuti siamo già in coda per salire sul traghetto.
Mentre abbandoniamo l’Isola, attraversando la Manica, la nostalgia mi raggiunge lentamente, come il traghetto salpa lentamente dal porto. La Scozia mi ha accolto come una grande famiglia e dispiace sempre lasciare posti o persone che ti fanno sentire a casa.
Ci beviamo un’ultima birra inglese sul ponte, fra raffiche di vento fortissime. Facciamo un pò di foto. I gabbiani volano di fianco a noi, danzando, in cerca di cibo.
Vancio sviene sul divanetto.
Alle 16.30 siamo a Calais. Proviamo a cercare un luogo per rifocillarci, ma gli orari continentali hanno la meglio. E’ tutto chiuso, rinunciamo e ripartiamo, promettendoci di fare una cena coi fiocchi a Reims, dove avremo passato la notte.
Riprendiamo la strada, percorriamo altri 280 km ritornando a bruciare GPL, alle 19.30 arriviamo in città.
Occupata la stanza, dopo una doccia, ci buttiamo nella notte, per quella che sarà la nostra ultima serata della vacanza.
Manteniamo la nostra promessa, scegliamo un buon ristorantino alla francese, in Place Drouet d’Erlon e, lentamente, quasi fosse un rito, sterminiamo un filetto al sangue delizioso, ed una bottiglia di ottimo Bordeaux.
La notte, dopo l’ormai (per me) tradizionale spettacolo di suoni e luci alla cattedrale, si infittisce di mistero. E’ il nostro piccolo “The Hangover“. Qualcosa da raccontarsi fra amici, nelle sere d’inverno, ricordando l’estate.
Torniamo in hotel che è quasi l’alba. Dormiamo poco, ma quel tanto che basta per permetterci di liberare la stanza in tempo, senza penali, e percorrere la strada che ci separa da casa. Un altro migliaio di chilometri.
Del 23 Agosto c’è poco da dire. Abbiamo guidato.
Dopo aver accasato Vancio in quel di Bologna e raggiunta la mia strada a Ferrara, stremato, verso le 23.30, butto l’occhio sul contachilometri della mia eroica Kalos.
7707,3.