Ci svegliamo con la vista sul Golfo del Messico. Dopo colazione ci prendiamo un ulteriore caffè allo Starbucks più vicino. Il cellulare di Nino continua a cambiare l’ora come fosse impazzito. Siamo vicini al cambio di fuso orario.
Saliamo in macchina, accendiamo i motori e la radio ci riporta all’estate del ’69. Iniziamo il tragitto verso est, lungo la costa del golfo. Ci sono case di legno color pastello, con i camini in mattoni rossi. Notiamo l’insegna di una bottega amish.
Superiamo le 3000 miglia.
Pranziamo con un hamburger da Wendy’s, che entra nella top 3 delle nostre catene fast food preferite.
Ci fermiamo per fare il pieno. In bagno c’è una TV digitale con news politiche della MSNBC che ci guarda mentre espletiamo le nostre funzioni. Il Grande Fratello tenta di influenzarti anche quando sei più indifeso.
L’ennesimo Ford F 150 è in sosta nel parcheggio. Qua i Pick-Up vanno via come il pane. Le signore li usano per andare a fare la spesa al supermercato.
Il tempo è variabile e piove anche col sole. Fino a che non inizia a piovere sul serio mentre noi ascoltiamo The rain song.
Arriviamo a Tampa con un tempo da lupi. Percorriamo una lunga strada che per decine di miglia attraversa il golfo, fino alle isole di fronte alla città. Arriviamo a Clearwater Beach alle 20.00 di sera. Il motel è piccolo, ma molto carino e intimo, tra il caraibico e un lodge per surfisti. Ci fa gli onori di casa un cinquantenne di origine siciliane, dal fare molto amichevole e molto sgamato: Joe Cipolla. Già dal primo acchito ci ispira fiducia e ci da l’idea di essere un personaggio dalle molteplici risorse.
Ceniamo al Frenchy’s Rockaway Grill ancora una volta con dell’ottimo pesce. Un gruppo suona musica dal vivo. Suonano cover passando da Tracy Chapman, ai Beatles, attraverso Micheal Jackson, Janis Joplin e Whitney Houston. Tre voci che suonano 2 chitarre e una strana batteria elettronica a tracolla che non ho mai visto in vita mia.
Torniamo in hotel e il nostro ormai vecchio amico Joe ci accoglie con un bicchiere di ottimo Merlot e ce ne offre due. Cogliamo l’occasione per chiedergli qualche consiglio sul luogo, ma il Merlot prende parola e ci ritroviamo a discutere di donne, vita e filosofia spicciola.
Domani cercheremo di mettere a frutto gli insegnamenti del maestro Joe.
ma almeno il merlot prima di dormire concilia il sonno?
alla grande, svenuto 😀
…. 😀