Facciamo colazione nella terrazza dell’hotel, c’è il sole. Verso le 11 imbocchiamo la 6th verso nord.
E’ molto umido e le nuvole coprono il cielo. Quando siamo sulla 23th, inizia a piovere. Entriamo in uno Starbucks, per cambiare strategia. Oggi shopping. Giriamo tutta la zona intorno a Time Square. Pranziamo con un burrito ad un Cafè Bistro e poi riprendiamo.
I newyorkesi sono molto più attenti alla salute. E’ molto più facile trovare frutta e verdura, anche lungo le strade, e attorno a noi molti si mangiano una insalata. Non capita spesso negli States di incontrare un’insalata.
Mentre ritorniamo all’hotel cerchiamo disperatamente un locale con tavolini all’aperto per una birretta rinfrescante. Per isolati e isolati non si trova. Poi notiamo un’insegna “Aperitivo”. Ha anche i tavolini fuori. Ci sediamo e incontriamo Luigi, ragazzo partenopeo trasferitosi nella Grande Mela da qualche anno, che ci racconta della sua esperienza e della città, dei suoi abitanti e dei loro differenti modi di “approcciarsi nelle relazioni”. Lacrime agli occhi dalle risate.
La serata la passiamo cenando in un messicano amico del vegetarianismo (Mexican Radio), al mitico Cafè Wha? a sentirci la bravissima House Band (peccato per la poca gente al secondo spettacolo) e a intortare povere ragazze indifese al Greenwich Village.