Giunto, ormai, alla soglia dei 40, mi viene naturale fare bilanci di metà percorso (sì, mi sto toccando nel profondo sud, in questo momento). Se la vita è un viaggio, questo è il blog azzeccato.
Non sono certo diventato saggio, durante questo tempo, ma ho individuato alcuni fattori che rendono la mia vita più felice, nel senso che mi aiutano a trasformarmi in una persona più soddisfatta di sé, a maturare e a crescere nel tempo, mi riempiono di energia buona e mi offrono forza e direzione quando incontro una difficoltà. E rappresentano, quindi, una sorta di religione, per me, un’alchimia magica. E li voglio condividere. Li riporto in ordine casuale di importanza.
La lettura di libri, il mare e le sue onde, la forza dell’attrazione, la dimensione del gioco, l’amore, l’amicizia, le lunghe camminate, tutta la musica ascoltata, suonata e cantata (ma, in particolare, le canzoni di Fabi, Sting, Alanis, Pearl Jam ed Elton), l’attenzione al respiro, il suono del silenzio, l’erotismo, la sensualità, il piacere, un lungo viaggio senza meta, la corsa, il femminino, la parola ripetuta fra me e me, l’attività fisica, il riso a crepapelle, l’intuizione, la fotografia, la disciplina nel seguire il mio sentire, l’autoironia, un buon bicchiere di vino (anche due), il “memento mori”, il sole al tramonto, la ricerca della verità, un fuori pista di fresca, il pianto, la nascita di un figlio, la pazienza, il bagno caldo ascoltando i Sigur Rós, il suono di una cornamusa.
Credo che ognuno abbia i suoi fattori, personali, peculiari e intimi. Mi piacerebbe conoscere i vostri imprescindibili strumenti di trasformazione.