“Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d’avere: l’estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t’aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.”
Italo Calvino
Viaggiare ravviva la sensazione della novità e modifica il nostro modo di vedere il mondo che ci circonda. Si torna ad essere bambini, quando ogni cosa è una scoperta e gli occhi sono ancora pieni di fantasia e con poche regole e schemi, pochi pregiudizi; quando la meraviglia è dietro l’angolo e le possibilità sono infinite. Al contrario, nei luoghi familiari, raramente si notano le novità e tantomeno quei particolari, mai osservati, ma lì da sempre. Diamo sempre tutto per scontato e conosciuto, mentre dovremmo allenarci a mantenere il punto di vista del viaggiatore ogni giorno, anche e soprattutto a casa: compito difficile, ma che apre molte porte.
Questa foto l’ho scattata a Bratislava nel 2016, nei graziosi giardini a ridosso del Danubio, mentre alcune persone ascoltavano un concerto di musica popolare e altre criticavano le mosse di anziani che giocavano a scacchi (in formato gigante), all’ombra degli alberi. La bambina valutava le sue possibilità future.