La mattina parte zoppa. Prendiamo la macchina per andare a piscina grande, ma non va: non so perché, ma il babbo perde la sua “proverbiale” calma, ci fermiamo per la strada diverse volte, andiamo anche da un tizio a fargliela vedere, arriviamo dopo tanto tempo e compagnia bella. Io rimango imperturbabile. Dovrebbero prendermi da esempio.

              

Questa mattina mi lancio in mini immersioni: mentre sono sostenuto dai miei dentro l’acqua, abbasso la testa, la butto dentro e bevo un po’, poi rido. Non capisco perché gli altri non lo facciano, è così buona.

Conosco una bimba con gli occhi da orientale (che non so bene cosa vuol dire, ma l’ho sentito in una canzone di un certo Silvestro, credo il gatto), ma più grande di me, e poi un nano come me , Stefano: anche lui fa il bagno in piscina grande in braccio ai genitori, ma non beve l’acqua buonissima. Strani personaggi comunque.

Io d’altro canto passo il tempo ad andare su e giù dalla piscina grande, a gattonare, a navigare sulla mia barca in cerca di nuove terre da abitare e compagnia bella. Magellano mi fa un baffo.

Quando ripartiamo l’auto torna come nuova, valle a capire queste diaboliche macchine. Meglio gattonare, non mi fermo mai e la frizione è in presa diretta.

Quando torno a casa, giusto il tempo di mangiare e non ricordo più niente.