
Ed eccoci al termine.
Ho sistemato le foto del viaggio, le più belle, secondo me.
Se invece preferite leggere il diario è qua sotto.
Alle prossime mirabolanti avventure!

Mi faccio l’ultimo, enorme, caffè americano, quando mi ricapita.
Nonostante la TV non sia SMART, Frenci e Richi non si perdono d’animo e guardano interessati Bluey e Miraculous in francese, mentre io e la Ricciola sistemiamo le valigie e carichiamo la macchina. Il Monte Bianco ci aspetta. Salutiamo Marianne e Vaires-sur-Marne.
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Mi faccio un caffè americano per iniziare la giornata con il giusto slancio e per farmi compagnia mentre faccio gli F24 con scadenza il 20 agosto.
L’appartamento a Vaires-sur-Marne è dotato di una macchina che lo prepara in una decina di minuti, grazie alla percolazione: viene fuori una bella caraffa di vetro piena di caffè nero bollente, da bere a secchiate, come fanno gli yankee.
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Che dire. Arriviamo alle 9.00 a cancelli ancora chiusi e usciamo a mezzanotte come Cenerentola. Quindici ore a Disneyland hanno la loro importanza. Ci siamo pure persi all’uscita portando i pargoli in spalla perché stremati; ti cambiano tutte le strade per farti passare, anche dopo averti strizzato per bene il portafoglio, per le ultime vie piene di negozi ancora aperti, dopo la chiusura del parco.
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Salutiamo Priscilla e il suo magico bagno, compagno di docce ineguagliabili. Breve ma intenso. Carichiamo la Kia Ceed Station Wagon per l’ennesima volta e ci dirigiamo verso la Francia. Passiamo il confine in poco più di mezz’ora.
Sento già odore di baguette.
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Dopo una profonda e ristoratrice dormita, il risveglio è di lusso: Nespresso aromatico e doccia imperiale, ascoltando vecchi successi di Elton John che ospitano il sax.
Usciamo e la mattina è bella frizzante, 18 gradi, ma il sole scalda e possiamo rimanere in t-shirt o camicia a maniche corte, dipende dai gusti. il cielo è blu e non si vede nemmeno una nuvola. Se il buon giorno si vede dal mattino.
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Lasciamo Anversa coperta da una coltre di nubi grigie, fa fresco finalmente e pioviggina un po’. Potrebbe sembrare un nostalgico arrivederci, ma in realtà credo non mi mancherà. Passiamo a mangiare le ultime paste di Anversa del forno sotto casa e anche queste non le ricorderemo con affetto.
Oggi passiamo le ultime ore nelle Fiandre, regione settentrionale e di lingua fiamminga, per poi spostarci in Vallonia, regione meridionale di lingua francese. Chissà se ci guadagniamo.
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