La brezza fresca è ancora presente quando ci svegliamo. Andiamo in centro a piedi per fare colazione. Un piccione vola da una colonna all’altra dentro la Chiesa Madre, la cui abside è in mattoni. La colazione è a base di paste e granita.
Dopo una spesa per la giornata di mare, ci rechiamo al porto per la partenza verso Favignana. Il pittore Salvatore Fiume la definì una «farfalla sul mare» per via della sua conformazione caratteristica. Ha una costa di 33 km frastagliati e ricchi di cavità e grotte, presenta alcune tracce preistoriche di insediamenti umani; è menzionata da Tucidide come sede di un insediamento fenicio. Vi si trovano i resti di un cimitero paleocristiano.
Tira un forte scirocco e ci consigliano di andare alla Cala Rossa. Consiglio azzeccato. Non è una piscina, molto meglio. L’acqua è di una trasparenza che credo di non avere mai visto e sembra di essere in un acquario, quando mi immergo con la maschera. Passiamo il pomeriggio a rilassarci. Alle 16.17 Nico mi avvisa che Lena è nata ed io sono felice. Poseidon, la BARca della spiaggia che naviga davanti a noi, offre gelati e bibite e si fa notare con Lo chiamavano Trinità e Rino Gaetano. Prima di partire assaggio una granita ai fichi al bar del porto.
Ceniamo con assaggio di frocia e pane cunzato dal simpatico Ciacco e terminiamo con un paio di calici di Marsala a La Sirena ubriaca. A Marsala, il pane sa da cannella, ma, Ciacco ci assicura che non è un ingrediente utilizzato.
Prima di addormentarmi mi rivedo un paio di video di uno dei miei film preferiti di Robin, “L’attimo fuggente“.