Ventagli e sangria

Facciamo colazione al El 3 de Oro, un locale vicino al nostro hotel con pane, burro e marmellata e prenotiamo le due notti successive. Il mattino è insolitamente fresco per Siviglia, ma il caldo non si fa attendere molto.

Vaghiamo in relax per tutta la mattina gran parte del pomeriggio, senza programma, gustandoci la città, le vie, i bar ed i negozi, senza sosta, fra ventagli e souvenir. A volte, mi capita ancora di rispondere con un “obrigado”, il Portogallo non vuole lasciarmi. Le strade principali sono coperte da vele bianche, per riparare il passeggio dal sole e le carrozze con i cavalli riempiono le moltissime piazze. Pranziamo a tapas e torniamo da Casa Placido, che si conferma un’ottima scelta. Visitiamo l’Alcazar, il palazzo di pizzo ed i suoi infiniti giardini verdi.

Per ristorarci dal caldo prendiamo un caffè e un litro d’acqua al Cafè Alianza, all’ombra dell’ombrellone e rinfrescati dai vaporizzatori, nella graziosa piazzetta, una delle tante di questa bellissima città.

Dopo la siesta dovuta, riprendiamo il possesso del centro cittadino e usciamo per cena. Riusciamo a prendere posto alla Bodega Santa Cruz, sempre piena, un locale che avevo già visitato nel lontano 2003 con Cinzia, Andrea, Marisa e Valentino. E’ rimasto lo stesso, economico e di ottima qualità.

Torniamo alla Carboneria e ci gustiamo quasi un paio d’ore di bel flamenco, annaffiato da leggera, fresca e dolce sangria.

Domani ci aspettano 10 ore di lunga strada.

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