10 giorni tra bastoni e conchiglie

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Da molto tempo avevo in mente di farlo, perché ho imparato che camminare mi fa un gran bene, e sapere che quella via è stata percorsa in migliaia di anni da milioni di pellegrini, rende l’impresa “storica”.

La prima volta che lo incrociai fu nel lontano 2001, mentre ci trasferivamo in macchina da Barcellona a Orio, vicino a Donostia e mi chiamava. Quest’estate l’ho rivisto diverse volte, mentre andavamo verso il Portogallo, e mi chiamava.

Forse, il fatto che Cinzia lo abbia percorso prima di me, l’anno scorso, mi ha ulteriormente stimolato: quel “e io?” che da piccola mi rivolgeva per sottolineare che anche lei aveva diritto a vivere le mie esperienze, stavolta tocca a me dirlo.

Così, ieri, ho deciso. Anzi, mi sono obbligato a decidere, perché sembra non essere mai il momento giusto, c’è sempre qualcosa da fare e penso sempre di poter rimandare… ma fino a quando? La “cura del tempo” mi fa stare bene, tanto quanto camminare. Così ho prenotato i voli aerei. Adesso cambiare idea non è più a costo zero. E le mie perplessità dovranno adeguarsi alla decisione presa.

Il 15 Aprile mi imbarco per raggiungere Santander, nel nord della Spagna. Percorrerò 200 chilometri circa, in otto giorni, pellegrinando lungo il Cammino del Nord che porta a Santiago de Compostela.

“Le persone giungono sempre al momento giusto nei luoghi in cui sono attese.” – Paulo Coelho, Il cammino di Santiago

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