Come da programma, il primo ritrovo è con Marisa e Valentino da Pivati alle 8.00. Colazione e via, verso Modena a recuperare Cinzia e Pietro.
Il tempo è da lupi, lo conferma anche Enrico il bagnino su Radio DJ.
A Interporto mi sembra di assistere a due segni di buon auspicio per il viaggio: escono due raggi di sole mentre alla radio mandano Walking on the moon. Mi sembra. Dopo cinque minuti attacca a piovere di brutto.
Alle 9.40 le macchine sono al completo e partiamo. Lungo il tragitto Pietro ci racconta del methòd champenois, il metodo classico per produrre lo champagne, mentre Cinzia si fa la manicure.
Ci fermiamo tra Alessandria e Vercelli per una pausa caffè e il pieno, alle 12.00. L’Autogrill è occupato da francesi.
Decidiamo di fermarci a pranzare ad Aosta, ma sul posto, inizia a nevicare. Mentre ascoltiamo Elio, il termometro dell’auto passa velocemente da 3 gradi a -1, a 2000 metri. Saltiamo il pranzo per passare al più presto alla parte svizzera ed evitare blocchi dovuti al maltempo.
Pranziamo a qualche chilometro dal confine verso le 14.30. Io, per un piatto di salumi (assiette valasienne), una birra piccola ed un caffè spendo 27 euro. Benvenuto in Svizzera, diceva, ironico, un cartello all’uscita del tunnel San Bernardo.
Scendiamo dai monti e a valle troviamo qualche timido raggio di sole. Arriviamo in hotel alle 17.00.
Verso le 19.30 andiamo verso il centro di Losanna per la cena (parca). Dopo una breve visita in zona cattedrale, ceniamo in un Cafè specializzato in fonduta, ma prendiamo altro. Alla fine di una accesa quanto inutile discussione decidiamo di annullare la notte a Besancon. Domani ci dirigiamo a Troyes, verso le cantine del sud dello Champagne.