Per colazione ci fanno trovare due bombe nella deliziosa sala barocca: una cassatina alla ricotta (pasta tipo bombolone) ed un enorme cornetto alla crema, o meglio tanta crema con un po’ di cornetto. Non ci facciamo intimidire.

Portiamo le valigie al B&B Montevergini verso le 10.30 e la signora Anna mantiene la promessa: ci offre la suite. E noi la perdoniamo. Poi il marito mi offre una squisita granita siciliana alla fragola. Ora li adoro. Mi ricordano tanto i due gnomi anziani della Storia Infinita (i Bisolitari, quelli che si prendono cura di Atreiu prima che sfidi la porta dell’Oracolo) e mi fanno tenerezza.

Il B&B è  molto carino, casa di baroni dell’epoca, gestito ora da Anna, ex insegnante di italiano, ed il marito: ha grotte scavate nella roccia al posto di corridoi.

Passiamo la giornata “relax” a Calamosche, una bella spiaggia nell’oasi di Vendicari, tra bagno, sole, sabbia ustionante, vento ed una folla di gente. Sembra una piscina. L’acqua tiepida è colorata da infinite tonalità di azzurro che si fanno via via più scure fino al blu oltremare. I pesci in acqua si avvicinano molto, come fossero abituati alla presenza dell’uomo e a ricevere cibo. Ci sono anche delle meduse. Pranziamo a pachini e frutta.

La sera, invece di andare a Siracusa come pensavamo, rimaniamo a Noto: aperitivo al Caffè Milano e pizza e birra artigianale agli Orti di Santa Chiara. Siamo a pezzi e torniamo in camera presto. Cerchiamo di dormire con le finestre aperte per il caldo, mentre fuori una famiglia litiga.