Un sole poco convinto viene, finalmente, a darci la sua benedizione. Mi sveglio inaspettatamente con “Bite your lips” di Elton John nella testa e non riesco a spegnerla. Ho il rock and roll nel sangue.
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Il sole, finalmente
Vista dal Teatro.
Noto, finestra sul panorama del Patrimonio Mondiale
A colazione faccio amicizia con Iris, una pasta con evidenti problemi di personalità multipla: si crede un’arancina di riso, anche se è ripiena di crema pasticciera. Cerco di aiutarla a rivedere le sue posizioni, ma è troppo buona e la finisco.
Gran Galà
In giro per Noto
Patrimonio Noto
Stamattina mi alzo con un pensiero. Mi aspettano cinque giorni lontano dal quotidiano, in compagnia di altri, ma fra intervalli di solitudine, misti a libertà di girovagare ovunque io desideri, lontano dal lavoro quotidiano e dai doveri familiari, dalle sveglie obbligate e dagli impegni inderogabili. Non mi succede da un po’,
La domanda che mi frulla è: riuscirà il nostro eroe a staccare il cervello prima del ritorno?
Movida siciliana
Per colazione scopriamo la granita al peperone (che, come dice Enghivuc, cura tutte le malattie), ma non ci facciamo mancare neanche quelle alla fragola e al limone: deliziose. Mentre saliamo le scale dei vicoletti di Noto per raggiungere la macchina, dalle finestre dei palazzi salgono e scendono le note lungo le scale di un clarinetto.
Enghivuc e Urgula
Per colazione ci fanno trovare due bombe nella deliziosa sala barocca: una cassatina alla ricotta (pasta tipo bombolone) ed un enorme cornetto alla crema, o meglio tanta crema con un po’ di cornetto. Non ci facciamo intimidire.
‘a Muntagna
Partiamo da Tropea verso le 10.30, come al solito. Raggiungiamo l’ultimo tratto di Salerno – Reggio Calabria che ci separa da Villa San Giovanni passando attraverso paesini su sali e scendi. Qui attaccano i sacchi del pattume a cancelli o alberi, invece di appoggiarli per terra. Come contrasto, i campi sulle colline formano geometrie precise e pulite.