Lasciamo Colin e Maria con immenso dispiacere, dopo una seconda ottima colazione. Non siamo riusciti nell’intento di rimanere da loro per altre tre notti: sold out. Raggiungiamo São Bartolomeu de Messines e prendiamo possesso della nostra nuova camera alla Guest House: piccola, ma graziosa e pulita e i proprietari gentilissimi. Parlano solo portoghese, ci capiamo a gesti, la lingua universale, abbandoniamo le valige e partiamo per raggiungere la costa occidentale di Sagres.
Puntiamo su Carrapateira. Arriviamo in zona carichi come le mine, incitati da Jump. Il territorio è selvaggio, verde e rosso, affascinante. La costa è alta e ripida e protegge piccole baie di sabbie con l’acqua azzurra e un bel po’ di onde. Dopo una veloce perlustrazione, decidiamo di scendere a Praia do Amado, una delle più attrezzate per il noleggio tavole. Un barista si accanisce contro di noi, in portoghese, perché abbiamo usufruito velocemente del bagno senza consumare: compro una bottiglia di acqua e gli dico che avrei pranzato da lui, ma sarà per la prossima volta.
Noleggio la tavola e mi butto. Le onde sono fatte apposta per le schiappe come me: lente, dolci, lunghe, mi accompagnano, quasi tenendomi per mano, nella ricerca dell’equilibrio; e io rido. Mi sparo due ore e mezza in acqua che non me ne accorgo, certamente una delle più divertenti surfate della mia vita. Mi sono dimenticato anche della psichedelica Albufeira: l’Algarve, per me, è la Praia do Amado.
Pranziamo con verdura, frutta e cracker alle 16.30 e ripartiamo sulle note di Hotel California.
La sera la passiamo a Silves, qualche decina di minuti dalla nostra Guest House, nell’entroterra, perché ospita un Festival Medioevale famoso. Si paga l’ingresso, due euro, e si usano soldi loro, come a Monopoli. E’ divertente, pieno di mercatini e osterie medioevali per ristorarsi con birra, vino, sangria o sidro. Molti sono vestiti in costume. E’ possibile anche assistere a eventi speciali, a pagamento, come giostre medioevali, gare di tiro con l’arco e altri giochi. Si usano dei bicchieri in terracotta personali, ognuno ha il suo, che possono essere resi alla fine della serata, in cambio del deposito lasciato.
Nella piazza stanno suonando i Cornalusa, che io ho incontrato e molto apprezzato al Buskers Festival di Ferrara, qualche anno fa. Una piacevole coincidenza ritrovarli, questa volta, a casa loro.