Oggi proprio tranzollo. I vecchi mantengono i patti e stamattina la passo tutta in spiaggia a Zara. Bellissimo. Faccio castelli di sabbia, piscine in miniatura, piste per le biglie e compagnia bella.
C’è caldo, ma non troppo e temporeggio prima di fare il bagno.
Il babbo cerca di farmi prendere confidenza con l’elemento umido mettendomi sulla tavola da surf che mi lega al braccio, mi fa prendere qualche onda e mi mette pure questa magliettina, bella eh, ma di uno scomodo… Comunque sull’onda mi ci trovo, ma basta tre volte.
Quando mi decido di fare il bagno scopro che c’era un motivo se stavo temporeggiando; il subconscio mi suggeriva “acqua fredda + sabbia con sassi + vento = gioca a riva”: è freddissimo e a camminare mi fanno male i piedi. Dice la mamma che mi deve comprare le scarpettine di gomma, il papà invece ha delle strane teorie sulla sopportazione del dolore che proprio non capisco. Aspetterò le scarpettine.
Dopo il riposino scopro che papà ha la febbre, quella pastina, solo lui e la zia Frenci possono ammalarsi ad Agosto al mare. Quindi nel pomeriggio niente spiaggia, troppo vento e vecchio febbricitante in vasca a fare un bagno caldo; dice che così recupera in fretta.
Non so se sia stata la vasca da bagno o la Tachipirina, fatto sta che a cena siamo usciti per andare a cena da Niko, ma non all’Hangar, eh, un posto più piccolo, ma con un enorme acquario pieno di pesci e gamberi giganti con elastici per chiudere le mani a forbice. Poi trovo una macchina elettrica e una moto che posso usare per un pò. Spacca.
Dopo cena i vecchi vogliono farmi assaggiare il dolce tipico, la palacinka, ma non mi piace, anche il papà dice che è la più cattiva della sua vita. Sono così stanco che chiedo di tornare a Ferrara per dormire: voglio il mio letto.
Ci addormentiamo con la musica delle feste di ferragosto e i botti dei fuochi artificiali che entrano dalla finestra.