
Apro il mio Moleskine, ma non ho preso appunti su oggi. Vado a braccio.
Inizio la giornata con energia, spaziando fra una English Breakfast e una Continental (uovo, pancetta, salsiccia, pomodori, crostata, croissant, succo di mela tè e caffè americano).
Esoso.
Passiamo la mattina al parco Zoo Punta Verde di Lignano Sabbiadoro, a 10 minuti dal nostro Resort.
Frenci sembra un fotoreporter in pensione: sandalo aperto, in cui entra sempre un sassolino, macchina fotografica antiurto al collo, borraccina verde Geco per l’acqua in caso di elevata siccità e cappello bianco con visiera.
Scatta moltissime foto a scimmie, leoni, tigri, un’ippopotamo, giraffe, alpaca e molti altri animali.
A me viene un pò di tristezza a guardare il leone in gabbia.
Troviamo anche un piccolo parco giochi, ma lo scivolo di acciaio, sotto al sole da ore, accoglie Frenci in modo troppo caloroso, e si strina un polpaccio. Conviene anche lui sia meglio tornare.
Il pomeriggio è davvero gagliardo. Una leggera brezza eccita il mare che è poco mosso, ma per un bimbo di 3 anni è come Nazarè in tempesta. Io mi rendo ridicolo cavalcando un paio di piccole onde, ma lui va come una scheggia sugli tsunami e ride come un matto.
Restiamo in acqua una buona ora, sia con la tavola, che saltando e prendendo a pugni le onde. Poi ci rilassiamo con un aperitivo in spiaggia a base di pop corn.
Che bella giornata, che dolce la vita, direbbe il topo protagonista del Gruffalò, e Frenci.
Arrivati al Resort, ci dirigiamo verso l’area ristorante per cenare con una buona pizza, ma il maître non è d’accordo.
La cosa mi pare alquanto strana, sia perché questa mattina in reception mi avevano garantito che non servisse la prenotazione, sia perché la sera prima avevamo visto un tavolo di 10 persone mangiare pizza.
Stasera non fanno servizio pizza, perché non ha il personale, dice. Che poi noi ce la saremmo mangiata anche da asporto sui tavoli vuoti che abbondavano all’esterno… Vabbè.
Infastidito, torno alla reception per chiedere conferma del fatto che sia possibile mangiarsi una pizza, in questo resort 4 stelle (pagando, eh) e così mi confermano, ma il maître non risponde al telefono: deve essere una sera particolarmente impegnativa, mi dice la Front Office Manager, e quando si è oberati di lavoro ci si può permettere di non essere professionali, penso io.
Si vede che al Resort Lino delle Fate è il maître che decide se e quando puoi cenare, o no.
La prossima volta devo ricordarmi di mandare avanti l’Ale, il potere del gentil sesso in evidente stato di gravidanza è fortissimo, anche nei confronti di quelli che dalle nostre parti chiamiamo “ciocca-piatti”.
Poco male, ci ordiniamo la pizza da asporto e la spazzoliamo lo stesso, ma nel nostro bungalow.
L’unico che ci rimette è Frenci, che voleva vedere la baby dance mentre cenava.
Noi, invece, l’abbiamo scampata.