Mi sveglio tardi, che botta di sonno! Mi rendo subito conto che la sera prima sono svenuto al secondo semaforo, lungo il tragitto percorso dai miei per portarmi a vedere per la seconda volta la mia band preferita al Pub Jamaica. Questa cosa che svengo non riesco a gestirla bene. Ci provo a rimanere sveglio, ma poi ho dei vuoti. Non ricordo. E mi ritrovo la mattina a chiedermi cosa è accaduto.
Per colazione decido di farmi fuori del pane nero, nonostante ci siano biscotti, torte e compagnia bella a non finire. Mi chiamano francescano, ma non mi sembrano proprio simpatici.
Chiedo al mio babbo Shout dei Tears for Fears come baratto per ogni cosa. Cambio pannolino, Shout. Fermo in passeggino, Shout. Bagnetto, Shout. La cosa funziona sempre e ci marcio un po’. Quel pezzo spacca.
Al mare le onde sono alte anche oggi, così decido di costruirmi un castello. Una bambina mi chiede sempre i giochi, ma i suoi non me li da mai… le donne.
Poi a pranzo, l’inaspettato. Arrivano zia Cinzia, Pietro e la mia cuginetta Aida. E compagnia bella. Roba da matti, non credevo di aver fatto tanta strada ed essere ancora a Ferrara. Comunque storia ganza.
Trituro anche oggi tonnellate di fagiolini e poi mi alleno nello spazioso campo da calcio dell’hotel: mi sembra di essere in ritiro.
Poi ancora spiaggia, a guardare campioni locali a palleggiare di brutto e a lavorare di sabbia e calce.
Bella giornata piena, speriamo di non svenire anche stasera, in Hotel pare ci sia una festa. E comunque dopo cena i miei mi hanno promesso Shout.