La sveglia suona alle 8.30. E’ nuvoloso, ma tiepido. In bagno si sente odore di sigaretta. Lo comunico alla reception. Dicono che faranno il possibile. Facciamo colazione ancora da Aida, ma in centro, serviti da confettine in rosa. Anziane viennesi si spazzolano cioccolate in tazza con panna come se non ci fosse un domani e, da ogni angolatura la si guardi, potrebbero avere ragione.
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Das Original Sacher-Torte
Freud era femminista?
Il sole sorge ancora e noi temiamo di abituarci troppo bene. Usciamo dall’Hotel e ci dirigiamo verso Schönbrunn (il monumento più visitato dell’Austria) a piedi, poiché dista poche centinaia di metri. Fa caldo e sulla mappa della città le distanze sembrano più fattibili. In realtà ci mettiamo 30 minuti sudati a raggiungere il luogo in cui avremmo voluto fare colazione, dietro “casa”. E’ chiuso.
L’esoterismo erotico della cotoletta
Scopro l’Ale a parlare con l’ascensore: sono trascorsi probabilmente minuti insufficienti per un risveglio completo. Andiamo a fare colazione al bar sotto l’Hotel. Terminiamo la chiusura delle valigie mentre Garozzo infilza lo yankee a Rio 2016, facciamo il pieno di GPL e ci dirigiamo verso Hellbrunn.