La botte di Mercier

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Prima di uscire dall’albergo prenotiamo per Strasburgo la notte del 24. Come a voler chiudere un cerchio, torneremo all’Ibis, la catena dalla prima notte in Svizzera. Il tempo non è dei migliori, ma partiamo decisi a portarci a casa la nostra vittoria.

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Dopo una sosta inutile dal benzinaio tentando di fare un pieno di GPL alla macchina con del Super Etanolo, sfrecciando sulla strada, curva come una biscia, raggiungiamo Hautvillers, il piccolo paese natale dello Champagne. E’ molto carino, case e strade tenute benissimo: il vino con le bollicine più famose al mondo rende bene. Non troviamo cantine da visitare, ma solo degustazioni e vendita. Una gentile signora ci consiglia di andare a Epernay, dai grandi nomi, ma prima, fra canti gregoriani e un dolcissimo profumo di fiori, visitiamo la famosa abbazia, che fu la sede del celebre Pierre Perignon (quello del Dom) e facciamo due passi in paese fino al belvedere. Nel frattempo esce il sole. Mentre torniamo a prendere la macchina, ci fermiamo presso la piccola cantina Adam Revolte e prendiamo accordi per tornare ad assaggiare il loro prodotto verso sera.

Torniamo alle cantine di Moët et Chandon (dove ieri non ci permisero di fare il tour perché troppi tardi), a Epernay. L’ingresso è chiuso: c’è una manifestazione sindacale. Per un attimo riviviamo la stessa scena di ieri. Ma si entra da un altro lato. Riusciamo a prenotare per le 14.10 e sono le 13.10. Pranziamo al volo a Le Central, e grazie all’efficientissima padrona di casa arriviamo in tempo per l’inizio del tour.

La guida ci accompagna a visitare parte dei 28 chilometri di cantine sotterranee e ci spiega i procedimenti di produzione. Alla fine del tour assaggiamo il Brut più venduto al mondo. E’ buono, ma vogliamo di più.

Usciamo e percorrendo la Avenue de Champagne raggiungiamo l’altro colosso: Mercier. Il tour è molto più scenografico e anticonformista, fra ascensori di vetro con ambientazioni e giro in trenino elettrico lungo parte dei 18 chilometri di cantine: rispecchia le caratteristiche del suo fondatore, che costruì la più grande botte mai esistita e la portò fino all’esposizione universale di Parigi del 1889. Solo la Tour Eiffel ebbe più visitatori. Alla fine del tour, altro assaggio di Brut.

Dopo una pausa crepes e il pieno di GPL torniamo a Hautvillers e il padrone di casa, ci fa scolare una bozza di champagne (per degustazione), mentre ci racconta della sua attività. Finalmente iniziamo a riempire il baule di bottiglie anonime.

Ceniamo a Le Cafè de Reims, mentre l’Atletico pareggia con il Chelsea.

Il dopo cena è direttamente a letto.

 

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