Ce la prendiamo con molta calma e arriviamo in centro verso le 11.30. C’è un gran bel sole. La città è gremita di gente che cammina sui marciapiedi, attraversa le strade o beve caffè nei tavolini dei bar, all’aperto. Molti buskers suonano per le vie, anche senza un Festival dedicato.
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450 km e 6 ore di pioggia

Per colazione decido di anticipare il pranzo con un brunch, sfruttando il buffet salato dell’Holiday Inn. Alle 10.30 lasciamo la stanza. Raggiungiamo il Hrad, il castello bianco che sovrasta Bratislava. Un pallido sole cerca di farsi spazio fra nuvole sempre più minacciose. Ma non sappiamo ancora cosa ci attende.
Smooth Bratislava

Mattina di relax, perseguendo il significato di “mens sana in corpore sano“. La pausa di ieri non ci ha ricaricato abbastanza, così, dopo la colazione a buffet, prendiamo posto in piscina, più precisamente sugli sdraio all’ombra con un succo di frutta. Pago le tasse, in questo momento di pace, per addolcire la pillola amara. Poi mi lancio in una corsa di mezz’ora, in palestra, per dimenticare e scaricare lo stress accumulato in 15 minuti di F24, mentre una gatta porta un piccione, appena cacciato e un po’ sgranocchiato, ai suoi mici, nel giardino dell’Hotel. Non conoscendo l’arte degli aruspici, non indago l’eventuale significato.
Bratislava d’estate
Auf Wiedersehen Wien

Prepariamo le valigie per la partenza, facciamo check out e una veloce colazione all’Anker, sulla strada dell’Hotel. Un gentile signore ci recupera una sedia al tavolo e ci saluta con un “Arrivederci”. Recuperiamo l’auto al parcheggio che dista 6 km e alle 11.20 salutiamo Vienna, puntando il navigatore verso Bratislava. La conquista del Far East.
Bratislava by night
Valzer Viennese
La sveglia suona alle 8.30. E’ nuvoloso, ma tiepido. In bagno si sente odore di sigaretta. Lo comunico alla reception. Dicono che faranno il possibile. Facciamo colazione ancora da Aida, ma in centro, serviti da confettine in rosa. Anziane viennesi si spazzolano cioccolate in tazza con panna come se non ci fosse un domani e, da ogni angolatura la si guardi, potrebbero avere ragione.
Das Original Sacher-Torte
Se vi piace chiamatemi Pavol

Quando mi sveglio, l’Ale legge già da un po’. Il sole è pallido. Puntiamo ad una colazione al Prater, ma non resistiamo ed entriamo nel bar di fronte all’Hotel. La cameriera ci prepara un panino burro e marmellata e tre fette di salame, per contorno. Un po’ schifato, mangio anche quelle dell’Ale, mentre una famiglia di italiani spaesati prende posto al tavolo di fianco.

